Intanto un abbraccio a tutti
Cosa potrei dire ad un‘assemblea cosi qualificata, solo una breve riflessione del momento.
Che mi aiuta sono le parole di una canzone: Il Signore ha messo un seme nella terra del mio giardino…
Per questo siamo venuti quassù oggi 11 Ottobre, per alimentare questi semi di amore, di fede, di vita
Scout, quella vita che non ha età, non ha categorie di persone, che non invecchia perché coltiviamo
nel cuore un grande amore.
Certamente, siamo venuti anche per adempiere una promessa di vita, non per fare una gita turistica,
ma per rinnovarla davanti a questa croce giubilare, che come pietra miliare indica una meta precisa.
Abbiamo iniziato questo cammino di vita spogliandoci da tutto ciò che appesantisce il cuore e la
mente, per essere leggeri, legati ad una promessa, ma alimentati da una grande nostalgia di patria
lontana, dove tutto é trasformato, le spade in vomeri le lacrime in sorrisi e i lamenti in canti di gioia.
Per questo ci sentiamo pellegrini, cercatori di Dio, mendicanti per amore, ma “folli in Cristo”.
Come compagni di strada, abbiamo scelto il canto, la preghiera, la fatica, questi sono i nostri
compagni di viaggio. Vogliamo lanciare la nostra sfida a questa confusa società disorientata, attratta
da un seducente vitello d’oro, che stimola l’egoismo dell’uomo, sminuendo, disgregando tutti i valori
umani e spirituali.
Una società, che cerca di nascondere, ignorare le croci che portano tanti sfortunati: nel lavoro, negli
ospedali, o nei ghetti della solitudine e dell’abbandono, nelle fabbriche e nelle famiglie disperate e
senza risorse.
Sono croci che inchiodano l’uomo, difficili da accettare e comprendere se non con uno spirito di
condivisione e di fede rappresentata dalla croce, affilata come una spada che taglia l’uomo, tra |“essere
con Dio o contro Dio. Tra il farne un ornamento o una scelta d’amore.
Perché la nostra fede passa attraverso questa croce, cuore della fede cristiana.
Questa croce mette paura solo se rimane vuota di senso 0 non comprendiamo il grande significato
che Dio ha voluto trasmetterci. Diceva don P. Mazzolari: “Una croce senza Cristo é una croce a
disposizione. Qualcuno bisogna che vi salga e vi si lasci inchiodare, perché un uomo può rimanere
vuoto, una croce no. Ogni qualvolta uno si schioda dalla propria croce obbliga un altro a salirvi.
Quest’altro é quasi sempre il povero, perché il povero é sempre di fazione a piè di tutte le croci”.
La croce che abbiamo realizzato qui a Santa Maria di Panisacco é stata costruita come struttura aperta
per lasciare passare il vento e la pioggia. Ma passa anche quel soffio Divino che si é fatto persona e
si é lasciato inchiodare per non rendere vana e astratta la nostra vita terrena, con quella luce che
illumina i nostri passi.
Quelle manciate di terra che avete depositato ai piedi della croce non é solo un segno, sono briciole del nostro
amore che farà crescere quel seme.
Tutto il resto lasciamolo al buon Dio che ci pervade e ci abbraccia.
BUONA STRADA

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