Domanda: È possibile ricostruire la rottura di memoria che caratterizza questo tempo e la distanza di generazioni?

Domanda: Persona o cosa?

Domanda. Lo scautismo riesce ancora ad intercettare le domande di senso dei giovani? Su quali piani emotivi e sociali?

 

Lo scautismo propone il trapasso di nozioni, le tracce culturali, le Piste che da sempre hanno consentito di veicolare la formazione dei ragazzi; adesso probabilmente ci sono dei problemi a livello formativo a livello di contenuti. Gli strumenti sono ancora validi bisogna porre più attenzione e a comunicare correttamente dei contenuti che tengano in considerazione la Persona.

Bisogna testimoniare ed essere efficaci a raccontare i tempi vissuti ma anche i giorni d’oggi in maniera coerente.

I social media ci costringono a pensare poco, a non sedimentare cose, a non creare Memoria anche se, queste potrebbero venirci utile. Si deve pensare poco, andare veloce e usare strumenti che magari conosciamo poco, perché non sono i nostri; bisogna solo gestire i cambiamenti immediati, andare avanti e non pensare troppo; si crea chiaramente, esclusione e separazione. L’economia ha preso in mano tutte le dinamiche sociali, siamo diventati “liberi” consumatori…con tutto quello che comporta.

La Memoria è Esperienza vissuta, provata, raccontata, ascoltata, vista, annusata rimane con noi sempre; il nostro compito è fare e far fare esperienze positive, significative.

Come Comunità Scout e non, come Società, come Cristiani dobbiamo supportare la Memoria cercando di incontrare persone con significato e valorizzare il cammino generazionale (nonni, genitori, figli…), farci domande fondamentali sui nostri Valori.

Come Cristiani e come Scout forse non siamo stati custodi coraggiosi dei grandi interrogativi della Vita, la salvaguardia della Persona nella sua totalità come Corpo, come Mente, come Spirito; abbiamo creato la rottura della Memoria perché non li consideravamo più così importanti e utili.

Invece abbiamo imparato, nelle nostre famiglie, nei nostri gruppi scout, nella nostra esperienza lavorativa e famigliare, negli Oratori, che tutti questi hanno segnato, hanno lasciato una traccia che ci ha reso le persone che siamo; forse un tempo era più facile, forse c’era più tempo, forse si riusciva a mettere al centro la Persona non le cose.

Quindi, come Adulti scout dobbiamo impegnarci a raccontare, senza paura, senza la vergogna di non avere gli strumenti giusti, bisogna essere comunque preparati; come i Discepoli, mandati nel mondo ma non da arrivati, sempre in ricerca, sempre disposti ad apprendere.

Possiamo recuperare il Pensiero attraverso:

  • Un diverso e aggiornato rapporto con la Natura;
  • Il Dialogo tra di noi;
  • Recuperando il valore della narrazione alla luce dei tempi d’oggi;
  • Riattivando la nostra radice di Valori e testimoniandola;
  • Interrogandosi, non sentendosi mai arrivati;
  • Dando valore al Tempo, lento;
  • Fare Memoria per saper Discernere tra il bene e il male e poterlo trasmettere;